Scrivere è la parte più facile.

Molti scrittori alle prime armi sognano di pubblicare un romanzo e poi si scontrano con la dura realtà. Si dice che, nel nostro Paese, ci sia più gente che scrive che gente che legge, sarà vero oppure no resta il fatto che, se scrivi e non sei un autore famoso, le possibilità che qualcuno ti legga sono veramente scarse. Case editrici che chiedono soldi per pubblicarti, altre che non ti leggono nemmeno sono la norma; l'autopubblicazione su siti specializzati può essere una scorciatoia, ma, diciamoci la verità, quanti sono diventati famosi così? A me ne viene mente solo uno, un certo Christopher  Paolini che è stato scoperto da un editore che ha acquistato la versione autoprodotta del suo primo romanzo. Uno, su migliaia e nemmeno in Italia. Ma perchè è così difficile farsi conoscere senza per forza dover pagare per essere pubblicati? In fondo siamo nell'era dei social, tutti postano di tutto eppure non è semplice, se non si hanno gli strumenti giusti, farsi conoscere e, cosa più importante, farsi apprezzare. E se ci fosse un modo? In fondo basterebbe così poco, un aiuto, un consiglio. Siamo presi dalla rete se se qualcuno ci potesse aiutare ad usarla per farci conoscere? Per dare una spinta in più al nostro lavoro? Non sarebbe fantastico? Carpe diem diceva il professore de L'Attimo Fuggente. Carpe Diem, Carpe Liber.

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